Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta.

(Thomas Stearns Eliot)



venerdì 30 marzo 2012

120 anni dalla nascita di Giovanni Battista De Gasperi

di Fabrizio Di Primio
Foto: Archivio Speleo Club Chieti




Giovanni Battista De Gasperi agli inizi del 1900 venne in Abruzzo sulle montagne abruzzesi e svolse le sue ricerche naturalistiche e scientifiche. Esplorò territori in alta quota sia sul Gran sasso che sulla Majella.


Ed è proprio sulla Majella che condusse esplorazioni in alcune grotte nella vasta zona che va dal Monte Focalone alla Valle di Taranta Peligna, un bellissimo altipiano ancora oggi selvaggio che racchiude varie cavità


Una di queste, nella zona del Terzo Portone, a 2640 m slm ad un’ora dalla vetta di Monte Amaro, si presentava come un pozzo di 14 metri ostruito da neve e ghiaccio. Così veniva descritto in una pubblicazione postuma sui suoi studi.


Questo pozzo è oggi diventata una grotta della profondità di oltre 250 metri in seguito al lavoro di esplorazione portato avanti dallo Speleo Club Chieti e dal Gruppo Speleologico CAI di Fabriano con la collaborazione attiva ancora oggi di vari speleologi italiani. Oggi questa grotta è dedicata al grande esploratore friulano De Gasperi e porta il suo nome Abisso De Gasperi ( Grotta del Terzo Portone ).


Dall’ Abruzzo un messaggio di partecipazione alla ricorrenza dei 120 anni dalla nascita di Giovanni Battista De Gasperi.


lunedì 12 marzo 2012

… E CHI L’HA DETTO CHE GLI SPELEOLOGI NON SONO ACCULTURATI ??

Di Stefano Vannella (Equipe)


Noi dello SCC conserviamo una rispettabilissima mole di testi a sfondo speleologico e naturalistico ... Solo
che la conservavamo un po’ male … !! Per lo meno questa volta niente fango o acqua, solo polvere e
confusione, ma è il processo di necessaria “stagionatura” dei libri, no??
Ma ora basta, era decisamente arrivato il momento di dare una bella ripulita e riordinata.
Per farla breve, in tanti anni (dal 1963) si sono accumulate davvero tante riviste, notiziari, raccolte, rilievi,
bollettini, libri e tanto altro materiale cartaceo, che come sappiamo ha bisogno di una certa cura per essere
messo a disposizione di tutti, ma anche solo per renderlo davvero funzionale e utile:
serve spazio, armadi, scaffali, ma soprattutto un buon ordine logico, una collocazione precisa, un motore di
ricerca ed un servizio di prestito.
E’ a tutto questo che stiamo lavorando da un po’ di tempo, diamo una schedatura per ogni libro con tutti i
suoi dati fisici e ordinari e diamo una collocazione, gli assegniamo delle parole chiave con tutti gli argomenti
che tratta e tutte le grotte che illustra, oltre all’area geografica, in modo che la ricerca dell’interessato
possa essere precisa e sempre soddisfacente .
Sappiamo che partendo da zero, è un gran lavoro molto minuzioso, ma l’alternativa sarebbe lasciare tutta
questa cultura nell’oscurità , senza utilità, praticamente un mero “impiccio”…. e in quanto speleologi, ci
sentiamo in dovere di illuminare questa oscurità, scoprire cosa ci ha lasciato il tempo e la conoscenza e
soprattutto metterla concretamente a disposizione di tutti, badando prima di tutto a TUTELARE,
SALVAGUARDARE e CONSERVARE decentemente tutto ciò…..esattamente come facciamo per le grotte!!!!
E’ bello poter avere sempre tra le mani un manuale che spiega una particolare manovra tecnica, o dati vari
su una grotta, immagini spettacolari, itinerari e studi naturalistici.
Ci auguriamo di finire al più presto , così da fornire anche una lista di tutti i nostri volumi; per il momento
continuiamo pazientemente a riportare dati e assegnare collocazioni ed etichette.


ASPETTI TECNICI DEL NOSTRO LAVORO



Una catalogazione efficiente e ambiziosa . . .
• L’obiettivo è, ovviamente, quello di registrare tutti i dati utili al riconoscimento dei libri o delle raccolte, ma si è voluto inserire una “marcia in più”: identificare e registrare nella schedatura tutti gli argomenti concernenti ogni singolo libro; non solo la materia, l’area geografica e la disciplina di cui tratta, ma tutti i riferimenti diretti a oggetti prettamente speleologici, ad esempio
i nomi di tutte le cavità di cui può parlare un dato manuale di itinerari speleologici etc.


• Il fine è di garantire al ricercatore, una grande facilità e immediatezza pur con singoli e precisi nomi, sapendo subito quali e quanti libri presenti parlano di quell’argomento o diquella grotta a cui si è interessati.















GITA SOCIALE A ROMA -11 Marzo 2012-





Speleo Club Chieti in visita a Roma alle catacombe ebraiche e alla mostra "I Colori del Buio"